Dunque se
dobbiamo parlare di siccità possiamo farlo per i campi della 'bassa', e
soprattutto nelle province orientali della Lombardia".
E' quanto spiega
Legambiente Lombardia in riferimento all'emergenza siccità di queste settimane.
"Ovunque però, e anche a Milano - prosegue l'associazione -, l'anomalia
c'è stata, non in termini di carenza di pioggia, ma come anomalia climatica: in
pratica, si è avuta la concentrazione di tutte le precipitazioni dell'anno nel
periodo compreso tra aprile e giugno. Poca pioggia in inverno, pochissima o
completa assenza di precipitazioni in agosto, come a Milano dove non piove dal
25 luglio. Ma tanta pioggia (e neve in montagna) nei mesi primaverili e fino
alla metà di giugno".
Legambiente ha raccolto ed elaborato i dati sulle
precipitazioni occorse nel 2012
in un dossier informativo, scaricabile qui.
"Ci interessa capire
cosa è successo basandoci su numeri e non su impressioni: e i numeri parlano
chiaro - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - alla
Lombardia non è mancata l'acqua, ma la capacità di gestire la risorsa idrica in
un contesto climatico diverso dall'usuale".
L'esempio più chiaro dell'inadeguatezza delle regole di gestione idrica è quello dei bacini idroelettrici montani, che hanno continuato ad accumulare acqua per tutta l'estate, sottraendola ai laghi prealpini e ai fiumi della pianura ormai in secca.
"E' ormai sempre più chiaro che il cambiamento climatico si manifesta con anomali stagionali e fenomeni imprevedibili: non possiamo gestire la risorsa idrica e le colture irrigue con le stesse regole che abbiamo impostato nei secoli passati. La Lombardia deve perseguire strategie di adattamento al cambiamento climatico, per ridurre l'impatto ambientale degli usi idrici e per garantire comunque l'accesso all'acqua da parte di cittadini e imprese.
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